OLBIA (OT)
CIPNES
CENTRO polifunzionale fieristico
2014-15
Ente appaltante: CIPNES, Olbia (OT)
Progetto Definitivo Seconda Fase
Committente: Studio Plicchi
Capogruppo: Prof.Ing.Gianni Plicchi
Gruppo di progettazione: R.T.P. (Ing.G.Plicchi, Open Project,
Arch.M.Rizzoli, P.I.G.Parenti, Arch.E.Cavallari)
Concept Ideativo ed Architettonico: Arch.Claudio Zanirato
Coll.: M.Benevelli, M.Contini, A.Robetti, G.Spanazza, I.Lescai, M.Giannerini, L.Gugliotta
Dimensione intervento: superficie 4.700 mq
importo lavori: euro 7.500.000,00
P.T.E. CENTRO CONGRESSI | Seconda Fase
L’edificio del Centro Congressi è disposto nell’angolo di svolta della direttrice di allineamento dei Padiglioni, pertanto sviluppa una pianta quadrata e da questa posizione d’angolo deriva anche che ci sono due importanti fronti d’accesso, sul percorso esterno, e due fronti secondari, laterali. La traduzione architettonica di questo posizionamento è che i due fronti “interni” si conservano intatti rispetto il volume di base, ossia sono pareti rettilinee pressoché prive di aperture. Cosa diversa, invece, accade sui due fronti principali, d’ingresso, dove le forme geometriche diventano molto scolpite e sfaccettate, per ricavare un profondo porticato a terra ed un’ampia finestra panoramica al primo piano, sul lato est, ed una grande finestra scenografica, sul lato sud.
La proposta architettonica per gli esterni viene tradotta con una matericità lapidea molto plastica, fatta con rivestimenti di lastre di granito, a spacco per le cortine murarie perimetrali, lisciate e levigate per le facciate e le strombature verso gli interni. Il porticato riesce ad assorbire nel suo disegno alcune presenze strutturali impegnative, poste nell’angolo dell’edificio, con un rivestimento che con piani inclinati si raccorda al controsoffitto.
L’involucro della grande sala (512 posti a sedere) possiede una sua autonomia formale e materica: l’intento progettuale è quello si evocare la presenza di uno spazio scavato nel blocco di granito e che mette in luce la “scoperta” di una cavernosità, un grande vuoto interno, fatto di un materiale tenero e di colore: il legno ed i tessuti dei rivestimenti ed arredi. Lo si intravvedere dall’esterno, dalla grande apertura di fondale, a sud, verso il mare, lo si capisce entrando, con un’esperienza di “immersione” ambientale che si immagina di grande effetto e suggestione.
L’edificio del Centro Ristorazione è l’unico che si “stacca” dalla composizione lineare proponendosi come avancorpo proteso verso gli scogli ed il mare. In quanto tale ha subito una plasticizzazione compositiva adeguata, essendo perfettamente visibile su tutti i lati ed essendo inquadrato da molte visuali e da più direzioni di provenienza. In quanto centro servizi/ristorazione si è infatti privilegiato la sua massima esposizione e visibilità in tutto l’intervento. E’ stato concepito come un frammento compositivo “sfuggito” alla composizione organizzativa d’insieme, che procede per allineamenti, fuoriuscito per “farsi vedere” ed essere un presenza simbolica. La sua oggettualità si traduce in una modellazione/scolpitura di un ipotetico blocco granitico, tagliato su un prisma trapezoidale, arrotondato sul punto d’ingresso e movimento verticale interno, da certi punti di vista perfino sospeso da terra. Un profondo porticato a sbalzo si apre sul lato sud, affacciato sulla piazza degli scogli ed il mare.